Gennaio
2014, s arriannaeditrice, appare un articolo intitolato “Il Generale
Mini: la guerra climatica è già cominciata” che riporta fedelmente il
pensiero del Generale Mini espresso alla conferenza di Firenze il 28
Novembre 2012, un approfondimento di quanto già divulgato dal Generale
con l’articolo su Limes nel 2007 “Owning the Weather in 2025”.
Riporto
qualche passo significativo della testimonianza di questa persona, il
cui ultimo incarico militare è stato il Comando delle forze NATO in
Kossovo, e quindi non è stato un generale di “cartone”, come si dice in
gergo di coloro che non hanno mai ricoperto ruoli di Comando, e
sicuramente conosce l’argomento di cui tratta e anche solo per questo,
dovrebbe essere ascoltato.
“La guerra ambientale non è più solo una ipotesi: è già in atto. Ma guai a dirlo, si passa per pazzi.”
“Negare
l’informazione è già un atto di guerra. Non c’è solo la disinformazione
ma c’è una pratica militare che si chiama ‘denial of service’ ovvero si
stabilisce che è necessario non solo negare la realtà o l’evidenza, ma
negare l’informazione. E questo è già un vero e proprio atto di guerra.
Determinate persone o paesi non devono venire a conoscenza delle
informazioni e questo può causare catastrofi di proporzioni bibliche,
come il devastante tsunami dell’Indonesia. L’informazione sul suo arrivo
era disponibile, ma interruzioni nella trasmissione, a causa di anelli
mal funzionanti o volutamente non funzionanti, ne ha impedito la
comunicazione.”
“La
bomba climatica è la nuova arma di distruzione di massa a cui si sta
lavorando in gran segreto per acquisire vantaggi inimmaginabili su scala
planetaria. Alluvioni, terremoti, tsunami, siccità, cataclismi. Uno
scenario che purtroppo non è più fantascienza.”
“La
maggior parte delle persone ritiene inconcepibili certi scenari, in
quanto non è al corrente delle progettazioni in materia di tecnologie
militari e quindi delle conseguenti implicazioni.”
Il
Generale racconta che nel lontano 1946, lo scienziato neozelandese
Thomas Leech, lavorò in Australia per conto dell’Università
dell’Auckland, con fondi americani e inglesi, per provocare piccoli
tsunami. Il “Progetto Seal” ebbe successo, spaventò lo scienziato che
interruppe gli esperimenti, e che poi sicuramente sono stati ripresi e
perfezionati.
“I
militari hanno già la capacità di condizionare l’ambiente: tornado,
uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura provocati dall’uomo
sono una possibilità concreta.”
“Nell’ambito
militare non esiste una moralità che possa impedire di oltrepassare un
certo punto. Basti pensare allo sviluppo e le applicazioni degli ordigni
atomici. Non esiste vincolo morale, ciò che si può fare si fa.”
Non è solo un problema di mancanza di moralità, ma secondo il Generale si va anche oltre: “La
voglia di conseguire un vantaggio spinge ad usare le tecnologie senza
fare test a sufficienza. Una possibilità viene messa in atto per
verificarne il funzionamento, sperimentandone direttamente sul campo gli
effetti.”
Il pianeta si porta sempre in equilibrio termico, se l'uomo provoca piogge in vaste aree facendo abbassare le temperature, dall'altra parte del Mondo ci sarà un aumento di calore proporzionale che riequilibra.
RispondiEliminaSe in Italia si irrora per una settimana, qualche giorno dopo il calore si farà sentire più intenso aumentando le medie stagionali.
Non c'è nessun dubbio in proposito,Madre Gea se non MANIPOLATA...si potrebbe anche autoregolare !
RispondiEliminaUN ‘GIGANTE’ DELLA SCIENZA
DISTRUGGERE L’OZONO STRATOSFERICO PER RISCALDARE LA TERRA.
“Il controllo climatico può essere classificato come esercizio ipotetico interessante, ma soltanto fin dove le conseguenze della manomissione degli eventi atmosferici su larga scala possono essere valutate in anticipo. La maggior parte dei progetti che sono stati proposti potrebbero richiedere impegni ingegneristici colossali e comportare il rischio intrinseco di un danno irrimediabile al nostro pianeta”
Harry Wexler (1)
Tutto l' interessante articolo è visibile qui:
http://www.nogeoingegneria.com/portfolio-view/harry-wexler/