Non
passa giorno senza che venga alla luce un nuovo progetto (naturalmente
sostenuto da un "nuovo studio") per manipolare gli eco-sistemi
terrestri. Sono sempre le solite sciocchezze, fatte passare per scienza,
che arrivano sui media e sollevano discussioni.
Questa
è la volta, di nuovo, della fertilizzazione degli oceani che dovrebbe
accrescere il plancton che catturerebbe la "pericolosissima CO2",
togliendola dalla circolazione.
Mancano i
soldi per le cose importanti ma i soldi per la geoingegneria si trovano
sempre, visto che arricchisce i soliti noti, ai quali si uniscono sempre
più attori che vogliono entrare nel grande circo della geoingegneria e
del commercio dei carbon credits.
"Venghino, Signori, venghino. Più gente entra e più bestie si vedono"
"Venghino, Signori, venghino. Più gente entra e più bestie si vedono"
Se qualcuno viene ancora a parlarmi di CO2, lo stendo, direttamente (ilupidieinstein....)
Gli scienziati propongono di scaricare centinaia di tonnellate di ferro nell'Oceano per “fermare il riscaldamento globale”
Anthony Gucciardi
NaturalSociety
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Nel
tentativo di "fermare il riscaldamento globale", gli scienziati hanno
sperimentato lo scarico di diverse tonnellate di ferro nell'oceano
Antartico, al fine di favorire possibilmente lo sviluppo del plancton.
Nonostante siano state sollevate molte obiezioni da parte delle
principali organizzazioni di controllo su scienza e salute, un nuovo studio
chiede ora che la pratica sia ulteriormente estesa come strategia di
"geoingegneria" a livello mondiale per modificare il clima attraverso lo scarico di centinaia di tonnellate di polvere di ferro nell'oceano. Precedenti ricerche hanno scoperto che lo scarico di metalli pesanti negli oceani di tutto il mondo potrebbe non solo devastare la vita della popolazione marina, ma anche ridurre i livelli di ossigeno e far esplodere la crescita di alcuni organismi indesiderati.
L'operazione
è iniziata con una società californiana conosciuta come Planktos, una
sedicente società privata per l''ecorisanamento'. Nonostante
l'esperimento dello scarico di ferro su larga scala sia stato interrotto
a causa della mancanza di fondi, alcuni chiedono ancora che il piano
sia completato. Utilizzando una nave da 115-piedi, i membri del team
aziendale volevano percorrere oltre 200 miglia a ovest delle Isole
Galápagos e, infine, scaricare un centinaio di tonnellate di polvere di ferro in acque internazionali.
Il
ferro, come stimolante della crescita del plancton (organismi che
assorbono CO2), è stato propagandato come un metodo di ingegneria
artificiale del clima di grande efficacia. Infatti, uno scienziato di
nome John Martin ha detto nel 1980 che una "mezza nave cisterna di
ferro" potrebbe causare un'era glaciale. Planktos ha cercato di
scaricare quantità eccessive di ferro nell'oceano, per catturare anidride carbonica, e poi vendere crediti di carbonio alle aziende che cercano di "compensare" le emissioni globali. Un'impresa che alla fine è fallita.
Ma
ora il CEO Russ George di Planktos e alcuni "scienziati ambientali"
sono tornati in sella e stanno cercando di rivisitare l'idea, per
vendere milioni (se non miliardi) di dollari di stravaganti crediti di
carbonio alle grandi aziende. Un'operazione che, non solo è rischiosa
per ciò che sappiamo potrebbe accadere, ma anche per ciò che non
sappiamo che possa accadere. Come illustrato in un rapporto UNESCO, è
stato documentato che armeggiare con la regolamentazione naturale
dell'oceano è molto rischioso. Il rapporto afferma :
"La fertilizzazione su larga scala potrebbe avere effetti non intenzionali (e difficili da prevedere) non solo a livello locale, ad esempio il rischio di fioriture algali tossiche, ma anche lontano nello spazio e nel tempo. Le valutazioni di impatto devono includere la possibilità di tali effetti 'a distanza' sulla produttività biologica, sui livelli di ossigeno in profondità, sulla produzione di biogas e acidificazione degli oceani."
Per ora, il piano
non ha una data stabilita o conferma. Se le organizzazioni e gli
individui a favore di questo piano facessero a modo loro, però,
centinaia di tonnellate di ferro, potrebbero essere scaricate a breve
negli oceani della terra, senza la corretta identificazione dei rischi
associati al processo.
Fonte: NaturalSociety
21 Luglio 2012
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.it
21 Luglio 2012
Traduzione: Anna Moffa per ilupidieinstein.blogspot.it
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